Tornata all'Isola dopo le lunghe ferie natalizie, non mi resta che iniziare questo nuovo anno, come vuole la tradizione, cioè con dei buonissimi propositi, scintillanti e sostenibili, proprio come i millanta piccoli led che hanno ricoperto il Castello Sforzesco in questi giorni.
Millanta buoni propositi?
Beh, forse proprio millanta no...proviamo con la solita top five, Nick Hornby docet, che poi per tutti gli altri c'abbiamo un anno intero, per pensarci...
Quest'anno, pensavo di lavorare sul rispetto:
1. avrò più rispetto per il mio corpo. In altre parole, farò più movimento e mangerò più sano, ma vuoi mettere come suona meglio, tirando in ballo il rispetto?
2. avrò più rispetto per il mio lavoro, farò bene le cose che mi piacciono, e che mi danno da vivere, perché è giusto così.
3. più rispetto anche per quello che mi piace fare, ma non mi dà da vivere: viaggerò e scriverò a volontà, alla faccia di chi si lamenta di non avere il tempo di fare le cose che piacciono.
4. più rispetto per chi mi circonda: coltiverò amicizie, crescerò relazioni, potenzierò la mia comprensione, curerò la mia disponibiltà.
5. e infine, quest'anno, avrò più rispetto per il futuro, in generale. Mio e degli altri. Vorrei riuscire a non vivere un giorno dopo l'altro, come è stato l'anno passato, quando tutto era nuovo, ed eccitante, e non c'era un domani, ma solo un oggi. Tanti dicono che bisognerebbe vivere sempre così, ma, alla lunga, annoia.
Non c'è prospettiva, personale, di comunità, di umanità. Quest'anno sarà diverso. Comincerò qualcosa che andrà avanti, preferibilmente un qualcosa insieme ad altre persone, che dia prospettiva e profondità (ma non troppa!) e che non sia lavoro.
Chissà che a forza di ripetermelo non ci riesca davvero, anche da qui, dall'Isola, da questo paese artificiale che è l'Olanda.
A proposito, un proposito difficile, che mi tenga sveglia soprattutto in quest'inverno letargico che non se ne vuole andare...
Gelukkig nieuwjaar!
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