07 ottobre 2013

De Vasto

ovvero 
Due (quasi) limerick, un matrimonio, e noi

I Gennaio lì giurati sposo e sposa
ragion di una riunione sì gloriosa,
ma il ritrovarsi è in sé
motivo del perché
di feste, risa, canti e danze a iosa.

S'auguran alla famiglia anni di feste,
si celebra l'amor, e il vin n'è teste
e anche dal di là del mare
gli amici giù a cantare
come se i fusse ancor lì de Trieste.

Vasto, città dell'amore e della poesia:
"Lascio qui il mio cuore, palpitante d'amore, grande come questo mare. Ti amo rasoio"


2 commenti:

  1. Una cosa che non avete mai capito, ma che non ho mai avuto il coraggio di dirvi, per non darvi un dispiacere: siamo i Marzo, non i Gennaio.

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  2. Ohibò! Buono a sapersi, signor Marzo :-) d'ora in poi non sbaglierò più!

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