30 gennaio 2017

Microrecensione #120: "Bellezza e tristezza" di Y. Kawabata

14/01/2017 - 20/01/2017  "Bellezza e tristezza" di Y. Kawabata. Un altro romanzo della serie di quelli trovati inaspettatamente nei meandri del mio Kindle. Questa volta, invece di rifugiarmi in drammi casalinghi di facile immedesimazione di un'autrice italiana (vedi microrecensione precedente), ho optato per i drammi lontani, cerimoniosi e totali di un premio Nobel giapponese.
E in quanto a drammi, non sono rimasta di certo delusa.
Atmosfere sottili e delicate come disegni su un kimono, notti afose, giardini di pietra, tombe centenarie, i fili del passato e del presente che si intrecciano nel dolore di una storia d'amore sterile e pericolosa...magari per il prossimo libro punto a qualcosa di più leggerino, va.
Mi sento però di consigliare davvero la lettura di questo "Bellezza e tristezza" se siete pronti e motivati per una nippo-tragedia di tutto rispetto.

25 gennaio 2017

La lunga filastrocca invernale della disoccupazione

Lago di ghiaccio, lago d'argento
Monti baciati da neve e da vento
Nuvole d'oro al tramonto del sole
Cieli dipinti di rose e di viole

Lago di neve, lago d'inverno
Onde appuntite, fermate in eterno
O almeno fin quando sarà sotto zero 
Freddo tagliente che ghiaccia il pensiero.

Chiudo finestre, il freddo è fuori
Insieme al vento, la neve, i dolori
Dentro è calduccio, si bevon tisane
Si balla la musica, si mangia del pane.

C'è chi comincia a camminare,
Chi cerca un modo di lavorare
Chi di lavorar per oggi ha finito
Ma è il suo mestiere, in fondo è un marito.

Lago di ghiaccio, lago di argento
In questo gelo tu sembri contento
Splendi, rifulgi di luce dorata
Ogni fiocco di neve è cipria di fata

Io guardo fuori e gioisco con te
Mi sento a casa anche senza il bidet
Devo soltanto trovare che fare
Ora che vivo a miglia dal mare

Gli annunci ricercano sol l'eccellente
Io sono brava, ma in tutto e in niente
Qui mi ritrovo senza contatti
Senza conoscere, soltanto i fatti

Ed in Elvezia, in Olanda, in Italia
Non è il curriculum che ammalia,
Non è la lettera di motivazioni
A crederlo sono soltanto i coglioni.

Vedremo se Inverno porterà novità
Se il vento di bise le idee chiarirà
Se una startup, un'azienda o un negozio
Mi impedirà di cadere nell'ozio.

Che sia forse meglio sedersi un istante
Sceglier che fare, una cosa fra tante:
Che sia fermarsi a raccogliere un fiore?
Sì, ma col titolo di gran dottore.

Ma per il fiore è troppo presto,
Può esser questo un buon pretesto:
In questo inverno col lago che ghiaccia
Trovare un lavoro che mi piaccia.

Per ora fa freddo, il lago è bianco
E allora son qui china sul banco
Tra annunci, civvì, e pugni sui denti
A mimetizzarmi tra gli studenti.

Ma il tempo è scaduto! devo scappare
L'erede al nido a prelevare.
Quest'ora è l'impiego delle mie ore
Difficile averne uno migliore,

Vedremo se il prossimo regge il confronto
ricerca sul mondo, o far di conto?
Vedremo se il prossimo regge il duello
che crescere insieme è proprio bello.

23 gennaio 2017

Microrecensione #119: "L' amore è un bar sempre aperto" di G. Versani

12/01/2017 - 14/01/2017 "L' amore è un bar sempre aperto" di G. Versani. Bloccata a letto da un pupetto febbricitante e dormiente, finito il libro che stavo leggendo, a portata di mano mi era rimasto solo Giorgio, il Kindle. Così ho finito per leggere un libro a caso in esso contenuto, un libro breve, brevissimo, che l'investimento casuale non doveva essere troppo impegnativo. Un libro italiano, che ho voglia di casa. E così la scelta è capitata su questo "L' amore è un bar sempre aperto", trovato in una cartella remota di Giorgio, chissà come ci è caduto dentro.
Da subito, ho pensato: quand'ero giovane (?) mi costringevano a leggere i libri sul disagio giovanile, ora mi vado da sola a impelagare nei libri di disagio non-più-giovanile-ma-neanche-troppo-vecchio, diciamo disagio del decennio trentenni-quarantenni.
Però il libro si è fatto leggere, i personaggi sono simpatici, un po' banali se vogliamo, ma forse per questo è facile farci subito amicizia.
Una lettura facile facile, azzeccata per un momento in cui si è stufi di saggi, storia, e scienze varie, e si vuole tornare a casa per un po', in Italia, nel disagio, nelle pene d'amore e nei tormenti, ma non troppo, per carità.

18 gennaio 2017

Microrecensione #118: "Vita di Eleonora d'Arborea" di B. Pitzorno.

02/12/2016 -  12/01/2017 "Vita di Eleonora d'Arborea" di B. Pitzorno. Il libro riporta le ricerche storiografiche dell'autrice sul giudicato d'Arborea dal 1300 circa al 1400. Fulcro di tutto il racconto è la salita al potere e l'esercizio del potere stesso di Eleonora d'Arborea, figlia e sorella di giudici, madre di giudici e, per il periodo in cui i suoi figli erano troppo piccoli per giudicare, giudicessa a sua volta.
Eleonora in Sardegna è una figura mitica, guerriera, madre, moglie, legislatrice perfetta. La Pitzorno cerca qui di mettere a fuoco anche il contesto in cui si è trovata ad operare, i difficili rapporti del giudicato con l'Aragona e con Genova, la peste, eredi che nascono e muoiono troppo presto, leggi all'avanguardia, tradimenti, mariti ingombranti, mariti valorosi, padri mitici e madri esemplari, complotti senza autori e guerre senza vincitori.
Pur parlando quasi esclusivamente attraverso le fonti storiche, il libro è coinvolgente e movimentato, e anche se a volte Eleonora prende un volto umano, quasi sdolcinato, che contrasta con il tono del resto della narrazione, la lettura procede spedita, e aumenta, con lo scorrere delle pagine, la voglia di tornare in Sardegna...

16 gennaio 2017

Minuscoli drammi quotidiani/44: L'elicottero betoniera

Un lampadario a forma di elicottero betoniera?
Formidabile!


O no?

P.S. Arredare casa è un mestiere difficile per tutti. Evidentemente anche per chi vende le cianfrusaglie per arredare la detta casa.