06 aprile 2017

Un weekend a Lione

Dopo ben 17 mesi dalla nascita di T., è finalmente arrivato anche per noi il momento della nostra prima, vera, vacanzina a tre. 
E con questo intendo un intero viaggio, completo di alcune notti in giro per il mondo, senza dover fare né un trasloco né una visita a dei nonni: suona davvero incredibile, per chi come noi vive sempre altrove.

La meta è stata Lione, meno di tre ore di auto da Losanna, ospiti da amici che ci hanno messo a disposizione un appartamentino nel cuore del quartiere della Croix Rousse: il più animato, e chic, e interessante, e carino (e caro) della città. Quelle chance!
Così abbiamo passato tre giorni lassù, appollaiati non solo in cima a una delle due colline che dominano la città, ma anche in cima ad uno dei palazzi storici del quartiere. Un appartamento improvvisato in un ambiente nato per ospitare i grandi macchinari tessili per l'industria della seta, ragion d'essere del quartiere dal '400 ai primi del '900. Un soppalco traballante, un bagno a vista, incastonato tra una vecchia cucina, una libreria, e una collezione di pietre dure, il pavimento in cotto originale del secolo scorso, o di quello precedente - non si sa - calpestato da migliaia di piedi, e una vista privilegiata sulla città e su di un'ansa della Saona.

Della città abbiamo visto cose strane, scompagnate: il museo Gallo-Romano in un pomeriggio grigio, un parco giochi dietro alla cattedrale di Saint-Jean-Baptiste-et-Saint-Étienne, ma non la cattedrale, il mercato del nostro quartiere e le giraffe dello zoo del Parc de la Tête d'Or, non abbiamo mai mangiato in ristorante, come si dovrebbe invece fare nella "capitale gastronomica di Francia", ma abbiamo pranzato ospiti in un circolo di biliardo, il Cercle des Chefs d’Atelier, insieme al vice-presidente Hervé, assaggiando un formaggio buonissimo, la Fourme de Montbrison, che è quasi uguale alla Fourme d'Ambert, ma più raffinata, e imparando che il circolo è una delle associazioni più antiche di Francia, fondata addirittura nel lontano 1844, e che forse presto ci sarà, nel loro cortile, una dimostrazione di danza del Leone

Un po' di turismo convenzionale, un po' di cose che capitano, come è giusto che sia, per dare il buon esempio a T., per seminare quella voglia di partire, e di tornare, e di vedere il mondo al di là di questi monti che abbracciano la sua - almeno per il momento - città.


Da sinistra verso destra, dall'alto in basso:
Sì, nell'appartamento c'era un contrabbasso. Il Mur des Canuts, di cui abbiamo salutato tutti i cani e tutti i gatti ivi rappresentati. Lione e la Saona sotto le nuvole. Mosaico Gallo-Romano. Lione e la Saona abbagliati dal sole. Il pavimento in cotto originale e dei piedi piccoli a calpestarlo. Dal quartiere, al crepuscolo. Giraffe al Parc de la Tête d'Or. La Saona, sulla quale, un giorno, navigai.

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