11 aprile 2017

Brevettata

Dopo svariate immersioni in piscina, e due in un lago ostico, battuto dal vento e spazzato da onde e correnti (e io con lui), domenica scorsa mi sono immersa nuovamente nello stesso lago, questa volta placido di primavera inoltrata, piatto, cristallino, abbracciato dai monti e coccolato dal sole (e io con lui).
E ne sono uscita brevettata, pronta ad immergermi, alla prossima occasione, autonomamente.  

Emergo, con calma.
Ad accompagnarmi in quest'ultima immersione del corso, il mio grande e sapiente istruttore, S., con il suo controllo, e il suo aleggiare immobile, braccia semiconserte e sorriso dietro la maschera, a 10 centimetri dal fondo fangoso del lago, senza alzare un granello di sabbia.
Un pesce stanco, che dormiva sul fondo, appoggiato a un ciuffo di alghe morbide, cullato dalla leggera corrente, senza un pensiero.
Un banco di pesciolini guizzanti, scintille d'argento a 15 metri di profondità.
Un'aragosta dulciacquicola imponente, ma  quasi indistinguibile dal resto del fondale.
E naturalmente, il mio adorato pubblico.

Che mi son chiesta tutto il pomeriggio se finivano prima i sassi della spiaggia, o la sua voglia di tirarli nel lago. È finito prima il pomeriggio.

Nessun commento:

Posta un commento