26/06/2018 - 08/07/2018 "Hold back the stars" di K. Khan.
Libro comprato in aeroporto con lo spirito di acquistare un libro da aeroporto, un
intrattenimento leggero, un'avventura, che ogni tanto ci vuole.
Il
libro parla di un futuro distopico (o utopico!), di astronauti,
d'amore, di rapporti familiari, e voglio pensare che comunque parli
anche del presente e del nostro mondo.
Uno di quei libri che son già dei film, che avevo voglia di leggere in aereo, e che quindi ho letto in fretta.
La
storia, in stile (dichiarato) Romeo e Giulietta, intrattiene, ma attenzione che bisogna essere pronti a sospendere il giudizio
sullo sfondo politico sociale in cui si svolge, che sembra uscire da una traccia di tema delle medie.
In breve, Stati uniti distrutti da una guerra
nucleare con il medio Oriente, sono adesso loro ad avere bisogno di
aiuti militari in mezzo ad una guerriglia civile - che rovesciamento delle parti! che provocazione! - La Comunità Europea invece è diventata Europia,
dove tutte le culture sono una, tutti sono uguali, ma soprattutto tutti si vogliono bene perché i
gggiovani sono forzati ad un Erasmus perpetuo fino alla maturità, imposta per legge allo scadere di una certa età.
A tratti, colta da immotivata fede nell'umanità, ho voluto leggere delle tracce di polemica, o almeno ironia, su questo futuro; poi
ho fatto l'errore di leggere l'intervista all'autrice riportata alla fine del libro, e la fede
l'ho persa.
Il libro, però, è di chi lo legge, non di chi lo
scrive, e quindi io continuo a leggerci quello che voglio.
In
conclusione, se avete voglia di vedere un film e vostro marito non ama
vedere film, questo libro fa al caso vostro, espediente
del finale multiplo alla "sliding doors" incluso, che,
deresponsabilizzando totalmente l'autrice da una qualsiasi minima presa
di posizione sia letteraria che, se vogliamo, sociale, legittima
ancor di più a leggerci un po' quello si vuole, in questa storia,
senza dar retta a quello che invece, con tutta probabilità, veniva
inteso.
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