27/06/2019 - 07/07/2019 "La vera storia del pirata Long John Silver" di B. Larsson.
Credevo, forse ci speravo, ecco, che la mia bimba nascesse mentre leggevo
questo libro: un po' per la data di scadenza, che era in giugno, in teoria, un po' per tutto il mare e l'avventura che ci ho trovato dentro.
Un libro consigliatomi dalla mia mamma, e in effetti da leggere obbligatoriamente se si
è rimasti affascinati dall'Isola del Tesoro, se si leggono volentieri
le storie di protagonisti complicati, costruiti con cura, solitari, difficili, marinai, se si vuole leggere di pirati, di storie raccontate
nelle bettole dei porti inglesi, di un po' di Storia, d'amore, di vita e
di morte tra le onde indifferenti.
Invece
no, lei, la bimba, ha aspettato che il caldo passasse, e io ho finito il libro con i piedi nell'acqua della piscina, aspettando pure io che il gran caldo
passasse, rifinendo le sue manine, i suoi piedini, il suo nasino
tondo, e godendomi senza interruzioni le avventure di Long John.
Larsson si è dato
un compito davvero arduo, a completare quelle pagine che Stevenson aveva
lasciate bianche e a rispondere alle
domande che tutti ci siamo fatti quando abbiamo visto il buon vecchio Long John sparire. Credo ne sia stato all'altezza: ha dipinto Silver come un
uomo così straordinario da risultare in ultima analisi perfettamente realistico, e mi ha assolutamente convinto che
sì, è andata proprio così e in nessun altro modo. Sembra quasi sia riuscito in
qualche strano modo a farsi raccontare la storia direttamente da
Stevenson, lui che il suo personaggio lo conosceva bene, e a scriverla, a distanza di più di 100 anni, per noi, e per me, che con i piedi a mollo e una pancia smisurata, ho sognato il Caribe e una
traversata atlantica a bordo di un vascello pirata.
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