27 aprile 2020

Microrecensione #169: "Il Mediterraneo in barca" di G. Simenon

25/02/2020 - 15/03/2020 "Il Mediterraneo in barca" di G. Simenon. 
Una lettura del tutto casuale, perché il libro l'ha lasciato qui mia mamma l'ultima volta che è passata di qui. L'aveva letto in treno venendo a Losanna, e ripartendo ha preso un libro nuovo dal mio scaffale, e ha lasciato questo. È così che si contaminano le librerie. Ma anche: quando potremo di nuovo scambiarci dei libri? passare la frontiera? ritrovarci come una famiglia normale quale siamo? chissà.
Buffo perché questo libro delle frontiere e dei confini, che danno sul Mediterraneo, se ne infischia. Sono stralci di un diario di viaggio, che insieme dipingono quell'accozzaglia di sensazioni che è il Mediterraneo, gente, animali, coste, famiglie, appunto, marinai, acqua, bella vita e povera gente.
Il libro è di piacevole lettura, ma non illuminante, né personalmente particolarmente coinvolgente, seppur tratti un tema a me molto caro. Impossibile però non simpatizzare con il Simenon quando, e succede in più punti nel libro, bistratta i popoli nordici e li prende in giro. Dopo 7 anni d'Olanda, un po' li conosco, i nordici, e Simenon, beh, si vede che li conosceva anche lui.

23 aprile 2020

#iorestoacasa : settimana 6


Una minuscola torta alle pere, per festeggiare un non compleanno, il chinotto svizzero, che esiste, sapevatelo, gli gnocchi, le verdure che si vanno a comprare nelle fattorie giusto fuori città, visto che il mercato settimanale è chiuso, e le fattorie hanno porte bellissime, la macchina da cucire, che uscita dall'armadio per fare un lavoretto per la vicina, ha cucito su richiesta un coccodrillo morbido morbido, una mucca che ci sorride dalla finestra della sua fattoria di cartone nuova di pacca.

20 aprile 2020

Microrecensione #168: "Weapons of math destruction" di C. O'Neil

1/2/2020 - 21/2/2020 "Weapons of math destruction - How big data increases inequality and threatens democracy" di C. O'Neil.
Questo libro mi aspettava da un po' (grazie a mio fratello che me lo regalò tempo fa), ma devo dire che per puro caso ho scelto il momento giusto, per me, per leggerlo. Una lettura indispensabile per chiunque si trovi, per un motivo o per l'altro, a dover giudicare un numero altissimo di qualsiasi cosa con il minimo sforzo possibile, ma in fondo, mi arrischio a dire, una lettura indispensabile per chiunque, al giorno d'oggi, tanto immersi siamo nei cosiddetti "big data".
Un sacco di idee interessanti, un sacco di esempi illuminanti, e pure scritto bene. Cosa volete di più, leggetelo!: vi verrà poi da giudicare ogni algoritmo che vedete, vi verranno tantissime domande sugli algoritmi, reali o mentali, che usiamo ogni giorno, o su quelli che vengono usati su di noi. Il libro non ha tutte le risposte, ma le domande che ho iniziato a farmi hanno sicuramente migliorato gli algoritmi che uso io, e le buone pratiche, si sa, sono contagiose.

17 aprile 2020

#iorestoacasa : settimana 5


Il tempo per cucinare il Kougelhopf, i lavoretti pasquali di T., e quelli miei, i pulcini di Texel che sono arrivati fin qui, per festeggiare ancora una volta insieme la primavera, la Pasquetta e la distanza sociale in Svizzera, e due passi serali, dopo cena, solo T. ed io, a guardare i pipistrelli volare sul lago. E accorgersi ancora una volta di quanta fortuna abbiamo che due passi due ci portino fino a qui.

15 aprile 2020

Minuscoli drammi/61: La scompagnia

"Mamma, per piacere sposti mia sorella che mi sta facendo scompagnia?" E niente, non c'è bisogno di spiegazioni, si capisce benissimo cosa sia la scompagnia e perché io debba spostare sua sorella. Ovviamente lo faccio, senza fare domande e senza disturbare, perché non sarò certo io a dire che la scompagnia non esiste. Esiste eccome, e davvero non credo ci sia miglior modo di battezzarla, soprattutto alla quinta settimana di quarantena casalinga.

10 aprile 2020

Microrecensione #167: "Blueprint: How DNA Makes Us Who We Are" di R. Plomin

01/09/2019 - 31/01/2020 "Blueprint: How DNA Makes Us Who We Are" di R. Plomin.
Dopo un lungo periodo di rifiuto, negli ultimi anni ho cominciato a interessarmi alla biologia. Forse perché ho visto intorno a me e ho frequentato tante persone che hanno studiato biologia, forse perché ho iniziato a sentire il bisogno di capire cosa sono, cosa siamo, sarà l'età, sarà che ho vissuto in prima persona quella parabola incredibile che è la gravidanza, capolavoro della biologia. Qualsiasi sia il motivo, non chiedetemi perché invece di cominciare da dei testi base (anzi, se qualcuno ha qualche suggerimento di un testo base di biologia, che sia di piacevole lettura, si faccia avanti!) ho iniziato con libri sull'evoluzione della specie, che però devo ancora finire, e con questo, sull'impronta genetica che ci rende quello che siamo, individualmente.
Il libro, ormai in giro da un po', è stato ed è fonte di dibattito perché tratta un tema estremamente controverso, e cioè l'ereditarietà dei tratti psicologici, delle capacità cognitive, e di altri tratti che non siamo abituati a pensare come "genetici".
E allora, lo sono o no?
Il libro dice di sì, e porta molti dati a supporto. Ho trovato alcuni concetti molto interessanti, ribaltati, come il fatto che la somiglianza di status tra le generazioni sia in realtà da considerarsi un buon segno per la società, perché consentirebbe di fatto ai geni di ciascuno (che sono ereditari) di esprimersi liberamente. Interessanti gli esperimenti scientifici che ribaltano il concetto che diamo per scontato essere negativo del "tale padre tale figlio"; interessanti gli esperimenti effettuati sulle coppie di gemelli cresciuti in famiglie diverse, per studiare gli effetti dell'ambiente sulla genetica.
Interessante, provocatorio, ma non del tutto convincente. Si ha la netta impressione, per tutta la durata del libro, di star ascoltando solo metà della storia, solo una lettura degli esperimenti, solo una possibile interpretazione dei dati. Ora dovrei trovare un libro che mi faccia ascoltare l'altra campana, sono certa che sia lì ad aspettarmi da qualche parte, ma forse, ammettiamolo, prima delle controversie della biologia, sarebbe meglio che io mi dedicassi prima alle sue basi.

09 aprile 2020

#iorestoacasa : settimana 4




Il lago, che per fortuna è vicino, vicinissimo, e a volte ci si può ancora andare, le verdure del nostro verduraio siculo di fiducia, che per fortuna fa anche consegne a domicilio, e i capelli di A., che per fortuna stanno cominciando a crescere, anche se di lato.

E il punto della situazione, fatto dal mio quattrenne preferito, con tono né afflitto né disperato, una semplice constatazione: "Eh mamma, il mondo è bello perché si può stare con le persone, adesso non si può. Peccato."

02 aprile 2020

#iorestoacasa : settimana 3


I parchi segreti, che qui bisogna cercarli per trovarne di vuoti, la nonna che legge i Puffi ai nipoti, ma da dentro un computer, un riccio che viene a darci la buonanotte sotto le finestre, un compleanno speciale festeggiato a distanza, l'aereo, o il treno, o un qualsiasi mezzo di trasporto, che non vediamo l'ora di prendere.

E poi, tra le mille parole che si scambiano in queste mille ore passate sempre insieme, le verità che vengono a galla: "all'asilo ci tagliano gli spaghetti con le forbici".
Ora che lo so, quando riaprirà, l'asilo, con che cuore ci manderò mio figlio?