26/08/2022 - 28/09/2022 "Lord of the flies" di W. Golding.
Nell'estremità sud ovest del parco vicino a casa c'è una vecchia cabina del telefono. Dentro, ci sono dei libri. Si possono prendere, ne si possono lasciare, è un piccolissimo luogo di scambio, una specie di biblioteca, o libreria a libero servizio, dove i vecchi libri hanno l'occasione di una seconda giovinezza. Nello stesso angolino di parco, ogni giorno lavorativo, sull'ora di pranzo, c'è uno stand gastronomico, che offre le sue specialità ai lavoratori della zona, o ai cuochi pigri. Quel giorno, non lavoravo, ma non ero neanche pigra: stavo traslocando, e nell'avere due cucine in due appartamenti diversi, non ne avevo neanche una. Aspettavamo quindi il nostro piatto di ravioli cinesi dello stand gastronomico, e intanto spulciavo l'offerta della cabina del telefono. Non avevo mai letto questo libriccino famosissimo, e ho pensato che fosse venuto il momento. Nonostante l'inglese, che in questa prosa ho trovato davvero un po' ostico, il libro l'ho divorato: mi ha fatto sognare, mi ha fatto piangere, mi ha fatto pensare, mi ha fatto paura, no, meglio, terrorizzata, e mi ha fatto restare con il fiato sospeso fino all'ultima pagina. Per fortuna che è breve, e che avevo il trasloco a distrarmi. Se siete in ritardo come lo ero io, su questo libro: consigliatissimo.
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