01 settembre 2016

Microrecensione #115: "Le città del mondo" di E. Vittorini.

18/06/2016 - 25/07/2016 "Le città del mondo" di E. Vittorini.
Un libro inaspettato, arrivato a casa per curiosità (di Subirotamic), e letto tutto di un fiato (sapevatelo: il fiato di una mamma di un 10 mesenne dura molto di più di un fiato normale).
Più storie che si intrecciano, o che prospettano di intrecciarsi, sullo sfondo di una Sicilia estiva, povera: di pastori,  contadini e donne di piacere, sposi in fuga di locanda in locanda, e ricca: di latifondisti, di famiglie borghesi, di tapparelle abbassate nei salotti per non far entrare il mezzogiorno.
Uno stile particolare, che incanta e rilassa, a passo d'asina, e con qualche campanellino a tintinnare.
Un bellissimo romanzo, insomma, fino a che non si ferma.
Purtroppo, infatti, il libro è incompiuto, e se questo vi fa venire i nervi a fior di pelle, per carità, io vi ho avvisato.
Dopo la fine dei capitoli informa definitiva, si possono leggere altri capitoli in divenire, in ordine sparso, che portano avanti un pochino quei fili, quelle storie, lasciate sospese.
Ma non di tutte le storie, purtroppo, si arriva a capire come e quando si sarebbero intrecciate l'una nell'altra o dove sarebbero andate a parare. Leggere questi ultimi capitoli alla rinfusa è un po' come spiare da un buco della serratura, ricaviamo un'idea parziale e confusa del seguito, che ci lascia solo la curiosità di saperne un po' di più, ancora un capitolo, un paragrafo, una frase, almeno una parola.

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