Da quando è nato T. non avevo ancora tirato fuori la macchina da cucire, se non per imballarla, inscatolarla, stivarla sul camion del trasloco sull'Isola, riceverla qui in Svizzera, disimballarla e punto.
Avrebbe funzionato ancora? Mi sarei ricordata di come usarla?
Così l'altro giorno, tanto per inaugurare l'attività sartoriale losannese, mi sono lanciata in un piccolo progetto, ricco di cose che NON so fare.
Tipo: i vestiti in generale, le asole dei bottoni, gli orli ben fatti, le cuciture elastiche, etc.
Giusto per cominciare con slancio, ecco.
La scusa era di finire il pile e il materiale avanzati da questa coperta.
Colori autunnali, riccetti simpatici, ritagli di stoffa.
Il pattern per il maglioncino l'ho scaricato qui, l'ho un po' rimpicciolito, ma non troppo, dato che comunque il prossimo inverno è ancora lontano (e meno male).
Ho aggiunto la tasca davanti, e improvvisato un po' con la stoffa a mia disposizione et voilà, anche le cose che non si sanno fare, alla fine si fanno.
Magari non perfette, magari bisogna farle due, o tre, o quattro volte, ma alla fine la felpina si è fatta, e da lontano, pare pure mettibile.
Il modello è ancora troppo piccino per indossarlo, la prova del nove la rimandiamo a temperature più rigide. Per il momento, si è limitato ad apprezzare la fattura dei tessuti e il pratico design.
Così ecco il riusultato finale, con una manica rattoppata per mancanza di stoffa elastica nella direzione voluta. Ma a chi è mai piaciuta la simmetria nei vestiti?
Arrivederci a Ottobre prossimo, quando qui a Losanna si darà prova di stile ed eleganza senza pari.
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