01 febbraio 2011

giorno 11 - Sottovuoto e sommerso

Ieri ho fatto il vuoto, 110 volte, e 110 cilindretti in titanio sono
pronti per andarsene a 5000 metri di profondità, giusto per vedere cosa
succede, là sotto.
Stavo cercando nella mia testa qualcosa che mi piacerebbe mettere
sottovuoto e sommergere, per un anno o più, per poi sorprendermi nel
ritrovarlo uguale, dopo tanto tempo, ancora intatto.
Niente.
Non ci metterei proprio niente. Anche se a volte l'idea di conservare le
cose mi alletta, di fermarle in quell'istante preciso, perfette, e non
lasciarle più andare.
Ma in quel periodo, sottovuoto e sommerse, perderebbero tutto quello che
le rende speciali, e cioè che son vive, guizzanti, inaspettate, colorate e
belle, rumorose, ma con garbo, silenziose, quando è giusto che lo siano,
gustose e semplici o complicate, come piacciono a me.
Perderebbero tutto, e diventerebbero grigie, striminzite e brutte, come i
pesci che circolano a quelle profondità.
Tanto, non c'è nessuno a guardarli.
Quindi, niente tuffi ne' immersioni per tutto quel che mi riguarda.
Imparare a buttare quel che va buttato, e a prendersi cura di quel che
vale la pena tenere.
Senza sottovuoti, o formalina o sale.
Evolverò con stile, se ci riesco, senza scordarmi e senza impacchettare
nulla, portando in giro l'essenziale, lungo il mio vagabondare.
Come i cilindretti subacquei, in fondo: finchè c'è batteria, loro
misurano, e mettono in memoria, discreti, l'andirivieni del mare.

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