Oggi gita all'Isola di Gozo. Senza una nuvola in cielo, mi accodo al volere popolare di un giro per l'isola con quei bus scoperti, ma non è poi così male.
Profuma di buono, quest'isola, e si capisce perchè Ulisse, naufrago su queste coste, ci è rimasto così a lungo. E' Febbraio, ed è già tutto un fiore, un ronzare, un risaccare d'onda. L'acqua è piena di pesci e gli alberi di frutti futuri. In più Calipso, a trattenerlo nella sua grotta. E chi parte più da questa spiaggia mandarancio?
Sopra ogni collina, spunta un campanile color della roccia; solo a Lourdes ho visto così tanti ex voto addobbare le pareti di una chiesa. Tutine di bimbi, gessi, caschi, fazzoletti bende e foto, dipinti, e collane e ancora stoffe lise e stralci di fasciature. Impressione di una fede umana, quotidiana e semplice, forse un po' pagana, a cui affidare la tragicità di una vita.
Chissà se è così.
Più di tutto però, oggi, si è danzato col bus sui tornanti.
Tornanti tra rocce, ulivi e dita di mare blu.
Domani saremo a casa: siamo tornanti anche noi?
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