04 febbraio 2011

giorno 14 - Superstizioni subacquee

A proposito di cime impigliate nelle eliche ed altre magagne, non si
poteva far altro che cominciare a parlare di usanze e tradizioni per
allontanare il malocchio, soprattutto da una nave.
Così vengo a sapere che in una zona dell'Indonesia le donne non vengono
accettate a bordo se non ricoperte di sangue di gallo. Inoltre, è fatto
loro assoluto divieto di lavarsi per tutta la durata della navigazione.
Questa costrizione è probabilmente nata, in realtà, proprio per la tutela
della donna a bordo, che, puzzolente e sporca, risultava così poco
appetibile perfino ai marinai, e poteva starsene in pace, gironzolando fra
un'isola e l'altra.
Metodo involuto, ma efficace, forse.
Prima di imbarcarsi sul Meteor, noi non si è fatto nessuno di questi riti.
Sarà per questo che la corda si è impigliata nell'elica e il maltempo
delle colline greche ha bloccato per ore nel traffico i sommozzatori in
arrivo da oltre Corinto?
Quando sono finalmente arrivati sotto le alte mure della nave, con la loro
barchina bianca tanto Grecia, con ben cinque ore di ritardo da quanto
avevano promesso ieri sera, hanno effettivamente fatto presto, e in due
minuti hanno portato in superficie il cordame e il pezzo di alluminio
ritorto che ornavano la nostra elica.
Però potevano risparmiarselo il sorriso splendido e la battuta: "Look, we
are fast! Pum pum!".
Superstizione indonesiana, o faccia di bronzo greca che sia, in ogni caso
arti sconosciute agli olandesi. Dire o richiedere cose assolutamente
irrazionali e fuori luogo non fa parte della corona di qualità
dell'efficientissima Olanda.
E magari, per questa volta, apprezziamoli e laciamoli in pace, che almeno
ci sian loro a mettere un po' d'ordine in questo caos.
Ora tocchiamo ferro per il recupero dell'ultima boa, prima del tramonto, e
poi: Malta!

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