07 febbraio 2017

Invece.

T. ha iniziato l'asilo. 
Per poco a settimana, per carità, ma questo minuscolo fatto ha sancito inesorabilmente il momento in cui ho potuto rimettere la mia testa sulle mie spalle, e ricominciare, anche se per alcune ore a settimana, a pensare anche a me.
Così, riprendendo le fila di un pensiero iniziato anni fa, in un altro Paese, in un'altra vita, ho deciso che era finalmente arrivato il momento di passare all'azione.
Anni passati a studiare le onde del mare non passano senza lasciare un segno: onda su onda, l'acqua scava, deforma, forma, e scolpisce un desiderio di andarci dentro, a questo mare, e magari restarci, farci un nido ovattato di suoni deformi, luci aberrate, silenzi, scoprirne le viscere calde di madre e le correnti gelide, appuntite, ingranaggi di un sistema perfetto, in equilibrio con tutte le altre gocce d'acqua della Terra.

Così ho cominciato, dopo averlo tanto sognato, il corso per il brevetto da sub. 
Che combino, tra l'altro, con un crash course di francese, essendo il corso da sub tenuto in questa lingua a me sconosciuta. 
Dato che è questione di sopravvivenza, mi conviene capire cosa dice il mio istruttore e fare domande pertinenti in caso contrario, e indovinate? Funziona!
Prova ne è il fatto che sono qui a raccontarvelo.

In una piovosissima domenica di Febbraio, dunque, me ne sono stata sott'acqua, in piscina, emozionatissima come il primo giorno di scuola, con tanta paura di sbagliare sì, ma con in corpo una felicità che gorgogliava in superficie come l'ossigeno dalle mie bombole. 
Sono finalmente sott'acqua! Mi muovo con le pinne come un pesce, seguo il mio istruttore come un delfino attaccato a una prua.
Penso "ma non torniamo in superficie a respirare?" mentre sono sott'acqua da 15 minuti a fare esercizi.
Sono sott'acqua!
Sono io!

Le prime lezioni si svolgeranno in piscina, come da manuale, ma presto arriverà l'agognata escursione in Natura.
Mai e poi mai avrei pensato che la mia prima immersione in Natura sarebbe stata nell'acqua sciapa del Lago Lemano, ma questo dettaglio non fa altro che aumentare il senso di meraviglia che permea ogni aspetto di questa mia nuova avventura. Mai e poi mai avrei pensato di realizzare davvero questo sogno (e lo faccio anche grazie al mio regalo di dottorato, grazie, amici tutti!), e mai avrei potuto prevedere di farlo vivendo in Svizzera! Tanto meno avrei mai immaginato di immergermi serena sott'acqua, sapendo T. beatamente addormentato insieme al suo papà.  
Invece.

Io sono il pesce a pinne bianche.

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