Da pochissimo, vi ho parlato della gioia di pagare le tasse in tre Paesi diversi. Alle sere passate davanti a fogli da compilare e schermate di traduzioni improbabili fornite da Google Translate, ora si aggiungono anche delle piccole perle di vita vera, vissuta alla luce del sole, o perlomeno in pubblico, a coronare questa sfida che per il momento era rimasta domestica.
Ad esempio ieri pomeriggio, quando in mutande, nello spogliatoio della piscina, mi ha raggiunto una chiamata da un numero sconosciuto olandese.
Rispondo. È uno degli uffici che mi deve fornire una carta con un'indispensabile informazione da inserire nel modulo della dichiarazione.
Faccio un passo indietro e mi guardo da fuori: seminuda, in uno spogliatoio affollato di una piscina comunale Svizzera, a conversare al telefono di problemi finanziar-burocratici in Inglese frammezzato da espressioni e termini olandesi.
Spero mi facciano entrare ancora.
Esco di piscina, e dopo un'attesa di un'ora e quaranta, neanche fossimo alle Poste, riesco a entrare in un ufficio di consulenza finanziaria per espatriati italiani, e scoprire che no, sì, cioè, c'è scritto fuori che fanno assistenza alle dichiarazione dei redditi e simili, ma in realtà si occupano solo di pensioni e invalidità. Per le dichiarazioni dei redditi svizzere, prego rivolgersi a una nostra commercialista di fiducia, ecco qui il biglietto da visita.
Lo guardo, e come immagine decorativa ci sono delle banconote di Euro.
Andiamo bene, mi dico, pensando ai Franchi che mi chiederà nella sua parcella.
Per concludere, una volta a casa e contornata da quelle che credo tutte le carte necessarie per concludere la mia dichiarazione olandese, chiamo un'ultima volta l'efficientissimo servizio informazioni per la compilazione della dichiarazione olandese, per capire, in una delle domande, quale delle tre opzioni devo barrare: E, W o P?
Nelle cento e passa pagine di istruzioni, non vi è nessun indizio.
Un amico che aveva fatto la dichiarazione l'anno scorso aveva messo W.
Alla mia prima telefonata di informazioni a riguardo, la zelante olandesina, dopo avermi fatto attendere vista la complessità della domanda, era tornata dicendo che dipendeva dal Paese di emigrazione, e quindi, nel mio caso, con la Svizzera, si doveva mettere o W o P a seconda del valore inserito in un'altra casella del formulario (e seguendo queste istruzioni, a me risultava P). Mio marito aveva poi un'altra teoria, che andasse messo W, teoria basata sulle iniziali delle parole descriventi il nostro caso, e sulle fasi lunari, credo.
Confusa, senza accennare alle precedenti risposte e teorie esistenti, ho proceduto a domandare a questa nuova olandesina quale lettera andasse messa nel mio caso.
- E, senza dubbio.
- Ah, va bene...
- Sì comunque se mette anche W o P, non è che cambi qualcosa.
- ???
Vabbè, Se niente importa (cit.), potevate pure dirmelo prima.
Tra quelle 100 e passa pagine di istruzioni, giuro, lo spazio c'era.