16/12/2020 - 20/01/2021 "Radical Candor - Be a Kick-Ass Boss Without Losing Your Humanity" di K. Scott.
Che forse tradurrei, visto che non trovo un'edizione italiana, con "Onestà intellettuale: come essere un capo efficace senza perdere il buon senso"
Un altro libro (dopo questo) consigliatomi da una delle mie cape, e per questo guardato con sospetto, ma alla fine acquistato per curiosità.
Se si riesce ad andare oltre al titolo, di una stupidità più unica che rara, il libro tutto sommato non è malaccio. I primi tre quarti potrebbero benissimo essere sostituiti da un unico grafico: interessante, ma diciamo non proprio succinto.
Questo fantomatico grafico è condito di aneddoti dall'esperienza della scrittrice come manager in varie aziende famose della Silicon Valley, qualcuno interessante, qualcuno meno, qualcuno divertente, qualcuno meno.
Nell'ultima parte del libro però le cose si fanno più interessanti. Infatti, invece di raccontare aneddoti o tendenzialmente parafrasare proverbi e il vecchio buon senso di una volta, l'autrice offre spunti concreti con il quale provare a mettere in pratica le belle teorie enunciate precedentemente su come fare andare avanti, in ambito prettamente lavorativo, un team di persone.
E quando dico "spunti concreti", sono proprio concreti: esempi di domande con le quali cominciare delle conversazioni difficili, spunti per conversazioni tra manager e impiegato, dialoghi da provare come in una recita teatrale, ma che in effetti, per una volta, potrebbero portare a conversazioni diverse, innegabilmente più utili a tutti, manager, impiegato, e ovviamente anche all'azienda (non si fa mica niente per niente, eh, alla fin fine questo è lo scopo..). Ci sono esempi pratici di come strutturare una performance review (come si dice in italiano? qualcuno lo sa?), dallo scritto all'orale, e non ci sono omissioni su come le cose possano andare anche storte e come si possa in qualche modo almeno provare a raddrizzarle, sempre.
E allora sì, alla fine il libro mi è piaciuto. Mi ha dato degli spunti interessanti che ho deciso di mettere in pratica immediatamente visto che il periodo dell'anno lo permetteva, con le sue belle performance review, appunto, per poter archiviare definitivamente il 2020.
Inevitabile poi chiedersi: ma poi a me, interessa studiare, leggere su come essere una capa efficace? Cosa sto imparando dall'esperienza di essere responsabile di un gruppo di persone all'interno di un'azienda relativamente grande e relativamente di successo?
Mah, alcune cose sicuro. Coordinare, fare il punto della situazione, mostrare la direzione, mi è sempre piaciuto e mi viene anche relativamente bene, visti i risultati. Interagire quotidianamente, costantemente con le persone, penso mi piaccia, essere un loro punto di riferimento, è difficile e stimolante, ma bisogna anche ammettere che sono fortunata, perché il mio è un bel gruppo di persone. Ciononostante, a volte è veramente pesante e richiede uno sforzo immane, per ascoltare davvero, per capire il loro modo di sentire, per dare loro quello di cui hanno bisogno per lavorare quando sono i primi a non sapere cosa sia o non sanno chiederlo.
A volte, lo ammetto, penso che il mio tempo potrebbe essere impiegato in maniera migliore, facendo, eseguendo qualcosa che so fare.
A volte, lo ammetto, ho paura che nel tanto dedicarmi al funzionamento del gruppo, stia perdendo me.
Ma questo, diciamolo, va molto al di là del libro. Che tutto sommato consiglio a chi ha la pazienza di leggere di cosa succedeva nelle riunioni di Google, di Twitter e della Apple qualche tempo fa.
O magari, saltando la prima parte, da leggere a spizzichi e bocconi per chi vuole qualche spunto pratico per affrontare ogni giorno, nel suo piccolo, o nel suo grande, il suo ruolo di "capo".
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