Accade così, che ogni volta che misuriamo l'acqua in cui navighiamo, e, un metro al secondo, i nostri strumenti si inabissano in più di duemila metri, c'è un momento, mentre sullo schermo del computer si srotola il profilo di temperatura e salinità, un momento in cui si sente il profumo di casa.
È quando si arriva circa ai 750 metri sotto la nostra chiglia, quando la salinità fa un salto in avanti, e la temperatura si abbassa più timidamente: siamo arrivati!
Questa è infatti l'acqua di casa, l'acqua del Mediterraneo, che sbucata alla libertà oceanica attraverso Gibilterra, si spinge, affondando e arrotolandosi, fin nel mezzo dell'Atlantico, dove ci siamo noi a guardarla.
Non è lei l'oggetto delle nostre ricerche, e in un attimo se ne è già andata, intorno ai 1000 metri.
Ma io l'ho vista, ed è come se ogni volta mi portasse un messaggio di un mondo che è più mio, che profuma di carciofi, melanzane e polenta.
21 maggio 2014
Day 13 - Mare Nostrum
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