Alle quattro mi sono alzata per festeggiare la fine dell'ultimo turno del secondo ufficiale, che ha apprezzato il piccolo comitato sonnacchioso con chiacchiere e sorrisi (e birre).
Alle cinque i primi riflessi di grigio hanno cominciato a striare gli oblò, e si è usciti, sulla coperta bagnata di notte, sul mare ancora scuro.
Luci all' orizzonte, dritte a prua, e il cullare luminoso di un faro, a Ovest: terra.
Alle sei, tutto è rosa corallo, il mare, le nuvole, le pozzanghere sul ponte. Tutto brilla di aurora, compresi i dorsi lucidi dei delfini, che ci accompagnano verso il porto.
Alle sette l'ultima colazione a bordo; alle otto siamo ormeggiati a Ponta Delgada; fra qualche ora l'autorizzazione della dogana a sbarcare.
Tra il cemento della banchina e me, c'è solo una fessura di mare, a tenere la nave ancora in vita, a riportarmi a terra.
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